In questo approfondimento tecnico vedremo quali sono i principali aspetti da considerare nella prevenzione incendi di una centrale termica. In particolare verrà considerata la tipica centrale per il riscaldamento di un condominio con una caldaia a gas metano di potenza termica superiore ai 35 kw.
La centrale termica è il locale dove è posizionato il generatore di calore, cioè la caldaia. La centrale è il cuore di un impianto di riscaldamento, qui viene bruciato il combustile e da qui partono le tubazioni che portano il fluido termovettore (solitamente acqua) ai terminali (solitamente radiatori) situati negli ambienti da riscaldare.
La presenza del metano determina il pericolo di esplosioni e incendi perchè questo gas è molto infiammabile. Il metano inoltre è più leggero dell'aria e tende a salire verso l'alto, per questo uno dei principi dell'antincendio di una centrale termica è proprio quello di evitare, in caso di perdite, l'accumulo di gas in nicchie e nelle parti alte del locale.
L'esplosione di una caldaia, è tra gli incidenti più frequenti e più gravi che possono accadere in un condominio o in altri edifici con un impianto di riscaldamento centralizzato come scuole, alberghi, uffici, edifici commerciali. Ecco delle cronache recenti riportate da alcuni giornali
Il soggetto responsabile della prevenzione incendi di una centrale termica è il proprietario o l'amministratore:
L'art. 6 del DPR 151/2011 definisce i compiti dei responsabili:
E' l'articolo 20 del Dlgs n. 139/2006 che individua le sanzioni amministrative (fino a 2.582 euro) e penali (reclusione fino a tre anni) per i responsabili inadempienti oltre alla sospensione dell'attività
In caso di incendio di una centrale termica si potrebbero verificare danni a persone e cose e si dovrebbe interompere il servizio di riscaldamento. Per questo, è vantaggioso prevenire gli incidenti piuttosto che rimediare quando è troppo tardi.
La normativa sulle centrali termiche si applica anche ai forni da pane, cucine, lavanderie, ecc
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La regola tecnica di prevenzione incendi relativa alla progettazione, costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi è il DM 12/4/1996
Questa specifica attività è identificata al n° 74 dell'allegato I del D.P.R. 151/2011. Per sapere quale procedimento adottare, per essere in regola con la normativa sulla prevenzione incendi la discriminante è la potenzialità della caldaia all'interno della centrale:
Il progetto va redatto da un professionista antincendio abilitato ed iscritto agli elenchi del Ministero degli Interni
Per conoscere la potenzialità della caldaia si può vedere la prima pagina del libretto d'impianto o sulla scheda tecnica della macchina.
Più caldaie alimentate a gas, installate nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti sono considerati come facenti parte di un unico impianto di portata termica pari alla somma delle portate termiche delle singole caldaie.
Obiettivo principale della norma è evitare accumuli pericolosi di combustibile gassoso e limitare, in caso di evento incidentale, danni alle persone e agli ambienti limitrofi.
Gli apparecchi a gas, i dispositivi di sicurezza, regolazione e controllo, devono essere muniti rispettivamente di marcatura CE e di attestato di conformità ai sensi della direttiva 2009/142/CE (90/396/CEE). Questi documenti devono essere consegnati al professionista antincendio per la SCIA.
Capita che nuovi amministratori di condominio ereditino documenti incompleti sulla caldaia. In questo caso la legge non ammette deroghe e il responsabile rimane comunque il nuovo amministratore.
Se non si trovano i documenti bisogna fare prima di tutto un "accesso agli atti" presso il Comando dei Vigili del Fuoco per capire se è presente una SCIA Antincendio o un vecchio CPI (Certificato Prevenzione Incendi) ormai scaduto.
Nel caso non si trovi nessuna documentazione l'impianto non può essere acceso e bisogna procedere con la presentazione di una nuova SCIA.
La validità della SCIA Antincendio per le centrali termiche è di 5 anni, scaduto questo termine va rinnovata presentando l'attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio.
Se sono state effettuate delle modifiche alla centrale termica che hanno comportato una variazione delle condizioni di sicurezza antincendio rispetto a quanto in precedenza segnalato bisognerà presentare una nuova SCIA.
Se, all’interno della centrale, ci sono impianti di protezione attiva degli incendi(come gli sprinkler, naspi, idranti, rilevazione fumi), oltre all’attestazione di rinnovo serve anche l'asseverazione d un tecnico antincendio.
In caso di controllo l'amministratore deve mostrare:
Primo aspetto da considerare è la posizione della centrale rispetto al piano di riferimento, cioè il "piano della strada pubblica o privata o dello spazio scoperto sul quale è attestata la parete nella quale sono realizzate le aperture di aerazione".
Rispetto alla posizione con il piano di riferimento sono definiti tre tipi di locali (fuori terra, interrati e seminterrati):
la centrale termica deve stare non più bassa di 5 metri dal piano di riferimento. Può arrivare a -10 metri solo se si prevedono sistemi aggiuntivi per l'evacuazione dei gas.
I locali devono avere una o più aperture permanenti realizzate sulle pareti esterne per permettere l'aerazione ed evitare accumuli di gas in caso di perdite. Le aperture possono essere proette da grigliati, reti o alette antipioggia.
Le aperture devono essere realizzate nella parte più alta possibile della parete esterna, in presenza di travi le aperture di aerazione saranno posizionate nell'immediata zona sottotrave e, comunque, mai al di sotto della metà superiore della parete.
Le superfici libere per l'aerazione dipendono dalla portata termica complessiva della caldaia, sono calcolate in cmq (centimetri quadrati) e si dividono in:
In ogni caso l'apertura di aerazione non deve essere inferiore ai 3.000 cmq
Per avere un'ordine di misura, considerata una caldaia di 300 Kw, la superficie di aerazione di un locale seminterrato deve essere almeno 300x15= 4500 cmq che corrisponde ad un rettangolo di dimensioni 90x50 cm
I locali devono essere destinati esclusivamente agli impianti termici, quindi è vietato usare la centrale termica come cantina per il deposito di oggetti.
Le aperture di areazione servono per evitare accumuli di gas. In caso di caldaie a gasolio quindi la normativa prevede differenti sistemi di prevenzione
Se la centrale è posta all'interno di altri fabbricati deve costituire un compartimento antincendio con le seguenti caratteristiche di reazione e resistenza al fuoco:
La centrale deve garantire, in caso di incendio, la stabilità della struttura e la protezione rispetto ai locali adiacenti.
Altro elemento importante da considerare è l'altezza della centrale termica, anche questo aspetto dipende dalla potenza della caldaia:
Il disimpegno deve avere le seguenti caratteristiche, a seconda, come sempre, della potenzialità termica:
La possibilità di accedere da dimipegno è limitata nei casi in cui la centrale si trovi in edifici che ospitano altre attività come pubblico spettacolo, caserme, etc.
Generalmente le porte devono essere apribili verso l'esterno e munite di congegno di autochiusura, di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,6 m. Se l'accesso è diretto da spazio scoperto non è richiesto che siano REI 30 o 60, purché siano realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco e abbiano sempre la molla per l'autochiusura.
Le disposizioni descritte nel paragrafo precedente sono valide per centrali termiche ospitate in fabbricati destinati anche ad altro uso o in locali inseriti nella volumetria del fabbricato servito. Sono le tipiche centrali termiche posizionate nel seminterrato di un condominio.
La normativa tuttavia disciplina anche le centrali termiche poste all'aperto e in locali esterni.
Le tubazioni possono essere in acciaio, in rame o in polietilene
Nei locali di installazione degli apparecchi il percorso delle tubazioni è consentito in vista mentre all'interno dei fabbricati in appositi alloggiamenti o in alcuni casi in guaina d'acciaio.
All'esterno dei locali di installazione degli apparecchi deve essere installata, sulla tubazione di adduzione del gas, in posizione visibile e facilmente raggiungibile una valvola di intercettazione manuale.
Il contatore del gas deve essere installato all'esterno in contenitore o nicchia aerata oppure all'interno in locale o in nicchia entrambi aerati direttamente dall'esterno.
La prova di tenuta deve essere eseguita prima di mettere in servizio l'impianto interno e di collegarlo al punto di consegna e agli apparecchi. E' uno degli allegati principali da consegnare per la presentazione della SCIA Antincendio.
Impianto elettrico: l'impianto elettrico deve essere realizzato a regola d'arte, secondo le norme tecniche e comprensivo di certificazione di conformità ai sensi del DM 37/2008. Andrà previsto un interruttore generale di emergenza che controlla tutto l'impianto elettrico. L'interruttore deve essere installato all'esterno dei locali, in posizione segnalata ed accessibile.
Estintori: In ogni locale e in prossimità di ciascun apparecchio deve essere installato obbligatoriamente almeno un estintore di classe 34A 233BC A.
Segnaletica di sicurezza: I cartelli minimi obbligatori sono 4. La segnaletica deve essere affissa in posizione visibile e indicare:
di Andrea Denza | Segui @andreadenza
23.04.2017
Ultimo Aggiornamento 23.04.2017
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